Gli sbocchi professionali in campo medico sono in continuo aumento e, nei prossimi anni, il trend continuerà a crescere a causa della necessità di un maggiore numero di strutture sanitarie per una popolazione sempre più numerosa.
In un quadro come quello appena illustrato, va da sé che anche le invenzioni in campo sanitario siano più che mai necessarie: questo, è il lavoro degli ingegneri biomedici che utilizzano le proprie conoscenze per la creazione e la progettazione di dispositivi e procedure utili per l’assistenza sanitaria. Raggi X, TAC, macchine per ecografia…sono tutte invenzioni di ingegneria biomedica ampiamente diffuse di cui, ciascuno di noi, ha usufruito almeno una volta nella vita.
Ma chi è l’ingegnere biomedico? E cosa fa?
Cos’è l’Ingegneria Biomedica?
L’Ingegneria Biomedica, nota anche con il nome di bioingegneria, è una disciplina che utilizza i principi e i metodi propri dell’ingegneria per affrontare e risolvere problemi di carattere medico e biologico. La bioingegneria opera in ambito tecnologico, industriale, scientifico, clinico ed ospedaliero e l’obiettivo che si pone è in primo luogo il miglioramento delle conoscenze relative al funzionamento dei sistemi biologici; secondariamente, lo sviluppo di nuove metodologie e dispositivi diagnostici, terapeutici e riabilitativi.
L’Ingegneria Biomedica è, dunque, da considerarsi una branca dell’ingegneria vera e propria. Di conseguenza, chi fa di questa materia la propria professione si troverà ad interagire con diverse figure professionali, legate ad altri ambiti. Volendo fare un esempio, un ingegnere biomedico che lavora sullo sviluppo di biosensori può trovarsi ad interagire con persone che lavorano con dispositivi protesici per registrare ed usare lo stesso segnale bioelettrico utile ad alimentare una protesi.
Cosa fa l’Ingegnere Biomedico?
L’Ingegnere Biomedico progetta, realizza e gestisce la tecnologia che serve al medico. Nella pratica, applica i modelli della biologia in campo tecnologico al fine di ottenere nuove e più avanzate funzionalità in numerosi campi di applicazione, anche non biomedicale. Il bioingegnere non è né un medico, né un tecnico di laboratorio. In sostanza:
- fornisce un valido supporto nell’incremento delle conoscenze sul funzionamento dei sistemi biologici in condizioni normali e patologiche;
- sviluppa nuove apparecchiature e procedure per la prevenzione, la diagnosi, la terapia e la riabilitazione;
- si occupa dell’ideazione e della progettazione di nuove protesi, organi artificiali, sistemi di supporto alla vita, ausili e protesi per i disabili;
- studia e ricerca materiali innovativi e il comportamento cellulare per la ricostruzione e il rimodellamento di tessuti ed organi biologici;
- studia possibili sviluppi innovativi nel campo delle bio e nano tecnologie;
- identifica strutture e metodi per la gestione dei sistemi sanitari, principalmente dal punto di vista tecnologico ed organizzativo;
- definisce metodologie per l’uso corretto e sicuro delle tecnologie nel settore della salute.
Come si diventa Ingegnere Biomedico?
Per poter diventare un ingegnere biomedico, è importante studiare materie come geometria, algebra di base e avanzata, trigonometria e calcolo già durante la formazione liceale: consigliamo, dunque, senza ombra di dubbio, la frequentazione di un liceo scientifico, meglio se a curvatura biomedica.
Una volta ottenuto il diploma di maturità, il primo passo è accedere alla facoltà di Ingegneria Biomedica. Il corso rientra nell’ambito dell’Ingegneria Industriale e si svolge in 3 anni, più 2 di specialistica. Nei primi anni vengono studiate materia generiche quali Analisi a Fisica, cenni di Chimica, Elettronica, Elettrotecnica, Meccanica e così via. A partire dal terzo anno si incontrano materie di maggior interesse: impianti ospedalieri, strumentazione biomedica, biomateriali, anatomia e fisiologia, interazione bioelettromagnetica, organi artificiali, biomeccatronica, bioingegneria della riabilitazione, robotica biomedica.
Gli sbocchi professionali
Una percorso di studi così specifico, offre numerosi sbocchi professionali.
Si va dalla libera professione, alle imprese industriali e commerciali. Un ingegnere iscritto all’Ordine, inoltre, può trovare lavoro nei servizi sanitari e nelle amministrazioni pubbliche. Chi si è laureato alla magistrale in Bioingegneria sarà anche in grado di collaborare con i professionisti sanitari nelle applicazioni diagnostiche e terapeutiche e riabilitative e di operare presso industrie del settore biomedico e farmaceutico, aziende ospedaliere, società di servizi per la tele-medicina e la gestione di apparecchiature e impianti medicali, laboratori clinici specializzati, centri di ricerca per la robotica avanzata.
In conclusione ….
Il campo dell’Ingegneria Biomedica offre speranza nella continua battaglia per fornire assistenza di alta qualità ad un costo ragionevole. La figura dell’Ingegnere Biomedico è un attore importante nel miglioramento della qualità della vita presente e futura.